Contraffazione in Italia, un giro d’affari da 7 miliardi di euro
Contraffazione in Italia, un giro d’affari da 7 miliardi di euro: i Balneari di Confcommercio Marche aderiscono alla campagna nazionale contro il fenomeno
Anche il Sindacato Balneari di Confcommercio Marche Centrali della Provincia di Fermo ha aderito alla campagna nazionale per la lotta alla contraffazione, sensibilizzando i propri associati con il volantinaggio nelle spiagge di Pedaso, Porto San Girogio, Lido di Fermo e Porto Sant’Elpidio, durante il quale sono stati diffusi manifesti e brochures messe a disposizione dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dall’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti.
Produrre, importare o vendere un bene in modo tale che venga scambiato per l’originale: questo significa contraffare, un fenomeno di origine antichissime che oggi ha raggiunto dimensioni imponenti, con gravi ripercussioni sull’economia e sulle imprese che operano nella legalità, mettendo in pericolo anche la salute e la sicurezza di cittadini e famiglie.
Ogni anno in Italia si spendono 7 miliardi di euro in merce contraffatta, pari allo 0.45% del PIL: acquisti che interessano soprattutto capi di abbigliamento e accessori, cd, dvd e alimenti.
I rischi per il consumatore sono ingenti: infatti giocattoli, elettrodomestici o smartphone non a norma, medicinali privi del principio attivo, cosmetici scadenti, abiti o alimenti prodotti con sostanze tossiche, mettono in pericolo la salute e la sicurezza di chi li utilizza.
Se i beni contraffatti fossero venduti in modo legale, la produzione interna crescerebbe di 19 miliardi e le entrate fiscali aumenterebbero di quasi 6 miliardi di euro (pari al 2,3% del totale delle entrate) ed aumenterebbe anche l’occupazione: senza la contraffazione, infatti, ci sarebbero 100 mila posti di lavoro in più, paro allo 0.44% dell’occupazione nazionale complessiva.
La contraffazione è per la criminalità organizzata un’attività molto redditizia: soltanto in Italia il fatturato è di quasi 7 miliardi di euro e i proventi vengono reinvestiti in altre attività illecite, facendo crescere il riciclaggio di denaro sporco.
L’obiettivo del Sindacato è far riflettere sul fatto che l’acquisto dei prodotti proposti per strada o sulla spiaggia è effettuato da venditori non autorizzati e che acquistando un prodotto falso anche l’acquirente rischia una sanzione amministrativa, da 100 euro a 7000 euro.
Confcommercio Marche Centrali ricorda che possono essere segnalati casi di contraffazione o richiedere informazioni attraverso il numero 0647053800 o la mail: anticontraffazione@mise.gov.it.
[ Fonte: www.informazione.tv ]